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Chi non vincerà gli Australian Open?

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Quali sono le reali possibilità di vedere delle semifinali senza i primi 3?

Ebbene sì, ci piace fare Cabaret. Siamo anche più bravi di Zuzzurro e Gaspare e di Emilio Fede.

E siccome abbiamo anche la palla magica, diciamo subito che gli Australian Open li vince Tipsarevic, in finale su Fognini.

Lasciando stare battutine sottili o meno, c’è qualcuno davvero che pensa che possa vincere qualcuno che non abbia un numero al di sotto del 3 come testa di serie accanto al nome?

Premesso ormai che questo sarà l’articolo più banale degli ultimi 5 anni, prendiamo in esame non quante possibilità abbiano i primi tre della lista di portarsi a casa il titolo, bensì quale possibilità esistano, nel mondo reale, che non arrivino almeno in finale.

Benissimo, prima di iscriverci a un corso base di aritmetica e pallottoliere, vi annunciamo che siamo stati appena informati che in finale non possono andare tutti e tre (applausi). Vediamo di approfondire:

Novak Djokovic

Favorito numero uno indiscusso, persino se partecipassero i Monstars di Space Jam.

Chi potrebbe eliminarlo prima della finale? Dato per certo che in semifinale ci arriva anche su un piede solo, ballando in Gangnam style, solo un Murray capitato nel suo lato di tabellone può a mi avviso provocargli qualche difficoltà. Il tutto connesso a un vento da America’s Cup e un caldo da 40 gradi (cose che di solito non vanno di pari passo) e l’addetto al tetto a casa con la rosolia, visto che il palazzetto può anche venire chiuso in tali condizioni. Un’uscita prima delle semifinali causerebbe una sorpresa pari a un KO subito da Mazinga contro il Boss Robot.

Roger Federer

Non è mai da sottovalutare o lasciare da parte. Ci mancherebbe altro. E se non altro in caso di un arrivo in finale garantirebbe, sfatando una finale Murray-Nole, una maggiore varietà nel gioco rispetto agli altri due.

Fatto sta che è quello che dei tre rischia, e negli ultimi anni ha sempre rischiato, maggiormente l’uscita prematura. Diciamo che pericoli per lui, sul cemento australiano, possono arrivare dai vari Delpo (anche se dicevamo la stessa cosa l’anno scorso ai quarti), Berdych, o anche da un turno iniziale contro un grande battitore. Inoltre non è da sottovalutare il fattore stanchezza, in quanto a differenza di Wimbledon, la temperatura potrebbe far sì che energie spese a inizio torneo pesino molto più che a Londra o New York.

Infine per lui conterà molto più che per Nole il fattore Murray; se lo scozzese capitasse nel suo lato di tabellone si riproporrebbe quella situazione tanto paventata in passato con Nadal in circolazione, dove per molti era più probabile che Berlusconi diventasse comunista che in uno slam Federer battesse in fila due dei primi 4. Ok, è successo a Wimbledon, ma quello di allora era ancora il Muzza che non vinceva uno slam nemmeno se giocava contro sua nonna…

Andy Murray

Fresco di titolo a Brisbane, dice di presentarsi tranquillo e rilassato come non mai.

Anche per lui vedo difficile un’eliminazione prima delle semifinali, anche se storicamente non ha mai avuto negli slam dei cammini proprio limpidi e puliti. Diciamo che è sempre stato bravo a incasinarsi la vita e probabilmente ci riuscirà anche stavolta. Forse per lui uno come Delpo, che ama comandare senza dare troppa iniziativa all’avversario, potrebbe essere un bell’osso duro, specie se in campo entra Passivandy…

Vale anche per lui, in caso di semifinale dove siano presenti i primi 3, la possibilità di affrontare o meno in fila i due che gli stanno sopra, in quanto ancora entrambi in uno slam non li ha mai battuti. In ogni caso gli do maggiori possibilità contro Roger, per un fattore di maggiore maturità raggiunta, che non contro Nole.

Altri?

Speriamo, come vado ripetendo da due anni, che qualcun altro si inserisca, ma individuare già il quarto incomodo è un’impresa maggiore di aprire la Nutella senza distruggere la stagnola.

In ogni caso la vera sorpresa sarebbe vedere una finale diversa da un incrocio tra i primi tre: allora si potrebbe almeno essere felici. E siccome come Morpheus ci ha insegnato “al destino non manca il senso dell’ironia”, tanto per darcele sugli zebedei, sicuramente il caso farebbe sì che in finale ci andasse Ferrer, così saremmo passati dalla padella alla brace…

In ogni caso almeno saremo sicuri che gli Australian Open non li vincerà Nadal.

E’ già qualcosa.

Davide Bencini

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