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Coppa Davis: Italia, gneafamo?
Domani scatta l’incontro di primo turno di Davis contro la Croazia. Quali sono le nostre reali possibilità?
La domanda è lecita, forse per la prima volta in tanti anni.
Dopo il ritorno nel gruppo principale di Davis forse questa sarà la volta buona (e qui naturalmente ci diamo tutti una bella grattatina propiziatoria alle parti basse) per passare almeno un turno e giocarci un po’ questa Coppa Davis che tanto ci piaceva una volta e che in un passato lontano ci ha regalato tante soddisfazioni, prima di piombare nell’oblio che ci ha scaraventato fuori dal World Group dal 2001 al 2012.
Stavolta davanti non abbiamo la Spagna di Costa e Corretja, né la Repubblica Ceca di Berdych. Stavolta abbiamo persino in squadra dei giocatori che, pensate un po’, se la possono giocare. E stavolta abbiamo anche degli avversari spesso molto propensi al pannolone, che affronteranno addirittura il confronto in trasferta. Come dire che l’occasione è di quelle ghiotte.
Certo, naturalmente tanto per non farci mancare niente il buon Fognini ha avuto la curiosa idea, lui estroso come pochi, di beccarsi l’influenza (in bocca al lupo, Fabio, naturalmente siamo tutti con te!), tanto per rendere più difficile una promozione a un secondo turno che ci mancaquantomancherebbero le puffbacche a Puffo Golosone.
Intendiamoci subito, di certo non abbiamo ancora, per quanto nel corso dell’ultima stagione il tifoso italico abbia assistito alla definitiva maturazione di Andreas Seppi, una squadra degna dei bei ricordi che ci regalavano i vari Gaudenzi, Camporese e Nargiso-Pescosolido; però almeno per una volta possiamo guardare alla vigilia di un match con un po’ di buone sensazioni, invece di prepararci a scrivere già adesso l’articolo funebre post 4/1 (dove l’uno è un’inutile vittoria di Bolelli al terzo set nell’ultimo incontro “bandiera”) al quale ci siamo abituati quanto alle corse in bagno dopo i fagioli all’uccelletto.
Domani scenderanno in campo Fognini contro Cilic e Seppi contro Didig. Che reali possibilità abbiamo?
Prendendo in considerazione che Fognini potrebbe battere chiunque se solo giocasse anche solo con il cervello di Robredo, e che Cilic dal canto suo sarebbe capace di perdere, in preda a instancabili impeti di compassione, anche contro Ramirez-Hidalgo da 6/1 6/1 5/1 e servizio, il risultato è di difficile pronostico. Mai come in questo caso potrebbe contare il fattore “mura domestiche”, con il tifo schierato (e naturalmente tutti ci aspettiamo civiltà e rispetto, sia ben chiaro) dalla parte del ligure, il quale magari potrà limitare i suoi monologhi con il folletto cattivo che di solito gli si siede sulla spalla sinistra e riuscire a mandare in crisi un avversario che in crisi di solito sa già come mandarcisi da solo. Cilic è naturalmente favorito e in un impeto di furore agonistico potrebbe anche liquidare Fognini con un secco 3-0. Ma in una battaglia a lunga gettata, sul rosso poi, le chance tricolori aumentano. Speriamo di vedere MrFognyll e che MrFognhide invece resti in albergo.
Su Seppi c’è poco da dire: da lui ci si aspetta che batta Dodig, e senza perdere troppe energie. Sul rosso e sulla carta l’altoatesino vale almeno due volte il croato, che a parte lo scalpo di Nadal a Montreal del 2011 e un set strappato a Nole a Melbourne sempre nel 2011, non ha mai fatto sfaceli. Speriamo di non doverci ricredere come al solito e di non aver sparato la gufata del secolo.
In ogni caso dopo il primo giorno un pareggio sarebbe anche accettabile, per giocarci con il doppio ulteriori carte-speranza, dove la coppia improvvisata Bracciali/Lorenzi non si sa bene quante reali possibilità abbiano contro i semisconosciuti giovincelli Pavic/Mektic (malgrado forse l’esperienza degli italiani possa far ben sperare). Perdere il doppio potrebbe davvero essere una brutta botta da digerire, considerato anche il fatto che Pavic per esempio reca ancora zero sulla casella vittorie nel circuito maggiore.
L’ultimo giorno vedrebbe incrociarsi uno di fronte all’altro i rispettivi numeri uno e numeri due, e anche qui dovremo capire le reali condizioni di un Fognini che potrebbe dover fare la differenza, in caso di 2-2, contro un Dodig nettamente alla sua portata. Speriamo in ogni caso di non doverci arrivare: confortati dall’ultimo precedente a Melbourne, dove Andreas ha battuto Cilic al termine di 5 faticosi set, siamo portati (previ abituali tocchi e rintocchi nelle parti basse) a sperare che sulla terra battuta le cose possano essere più facili per il nostro tennista di punta. Il tutto data la suddetta maturità acquisita dall’uomo venuto da Caldaro, connessa a un’ormai verificata tendenza al rifiuto di quella condizione che lo vedeva abbassare il capino e perdere mestamente appena il gioco si faceva caldo. Tale cosa lo ha portato a trasformarsi negli ultimi due anni in uomo da vittorie sofferte, eroe salvatore di match point e tennista completo anche nei risultati.
Quei risultati che speriamo si possano trasformare in vittoria domenica, in modo da poter guardare, se non con fiducia almeno con un po’ di rilassamento, a una Spagna priva magari di Nadal o a un Canada “Raonic dipendente”.
Riportiamo qui il programma:
Venerdì 1/2 ore 14
Fognini-Cilic
Seppi-Dodig
Sabato 2/2 ore 16
Bracciali/Lorenzi-Pavic/Mektic
Domenica 3/2 ore 14
Seppi-Cilic
Fognini-Dodig
Davide Bencini