Aussie 2013: i più e i meno della prima giornata
Note positive e negative dal “down under” Partiamo dagli alti.
Si conferma, almeno all’apertura del proprio torneo, Janowics, il quale elimina in tre set Bolelli, che dopo il primo set nel quale si era portato avanti di un break, ha subito il ritorno del polacco, che dopo lo spavento inziale non è caduto nel tranello di deludere all’esordio nel primo appuntamento importante dopo l’exploit di Bercy.
Bene Kuznetsov, vittorioso su un Monaco irriconoscibile e semiinfortunato, forse per meriti del russo, al quale gli dei paiono avere regalato un rovescio da far paura e una buona dose di piglio aggressivo.
Promosso anche Harrison, che tutto sommato il suo dovere negli slam lo ha sempre fatto, salvo battere i dentini dalla tremarella ogni volta che ha trovato un top player sulla sua strada incavolandosi poi col suo piccolo mondo interiore delle meraviglie.
Bene anche Djokovic, Berdych e Ferrer. Non diciamo altro per dovere di decenza, vista l’inutilità tennistica dei match che li attendevano.
Nel nulla totale di questo lato di tabellone, dove per trovare un match interessante bisogna cercare con il lanternino, si salvano anche Youzhny, dopo essere stato sotto di due set e avere salvato un match point contro Ebden, e Almagro, al quinto. Fa notte anche Baghdatis, che ormai è abbonato alle maratone da queste parti.
Più tranquillo delle attese l’esordio del numero 8 Janko Tipsarevic, il quale ci rimanda alle note cattive di questa giornata.
Un grazie a Stepanek che ci ha liberato da Troicky prima della solita sciarada compatriota con Nole. Un grazie anche a Troicky per aver perso da Stepanek.
Dietro la lavagna finisce LLeyton Hewitt, non tanto per la anche pronosticabile sconfitta contro il serbo, quanto per le gufate che si è autotirato fino a ieri. Non puoi andare in giro a urlare ai 4 venti che non hai mai colpito la palla così bene, per poi fare la figura barbina che hai fatto oggi. Complimentoni davvero. Nemmeno Agroppi avrebbe saputo fare di meglio. Ci si aspettava un match lottato, dove il lottatore Rusty avrebbe potuto dire la sua, invece non ha quasi nemmeno avuto il tempo di aprire bocca.
Delusione anche dagli altri giovani impegnati oggi. Goffin si fa recuperare un break fatale nel quarto set invece di chiudere contro Verdasco che poi la mette sull’esperienza, mentre Dimitrov non entra praticamente in campo contro Benneteau. Inutile dire che il bulgaro continua a deludere; forse sarà stato stanco per la finale a Brisbane della settimana scorsa, forse sarà stato devastato ieri sera da Masha sotto le lenzuola, fatto sta che non lottare nemmeno un po’ contro un Benneteau qualsiasi la dice lunga sulle speranze di realizzazione di Grigor, da oggi tornato fra gli incompiuti. Se la parola giusta per descrivere Goffin è “immaturo” quella per Dimitrov è “impresentabile”.
Infine bacchettiamo tutti, proprio tutti gli italiani per le prove incolori. Salviamo solo il buon Lorenzi proprio perché di più non poteva fare. A Fogna potremmo far direttamente reggere la lavagna!
Davide Bencini