La definizione della parola equilibrio è questa: stato fisico di un sistema nel quale non intervengono cambiamenti se non per cause esterne. Una causa esterna, però, c’è ed è arrivata…. ha anche un nome e cognome.
Tutti starete morendo dalla voglia di sapere chi è, o magari non ve ne frega niente, ma il nome, anche abbastanza scontato, è Mario, il cognome invece è Gomez. Mario Gomez, sì, proprio lui. Lo spilungone di centoottantanove centimetri che fino a due mesi fa vinceva tutto quello che un calciatore possa vincere in una squadra di club con il Bayern Monaco.
In questi giorni, però, questo signore si sposterà dalla Baviera per arrivare in Italia, destinazione Firenze. Nella città del Rinascimento, nella città in cui gli equilibri, artistici e non, si sono rotti e sono cambiati nel corso degli anni. Dici la parola Rinascimento e pensi subito alla Fiorentina di Montella: la squadra del tecnico campano già l’anno scorso è rinata giocando un campionato stupendo e sfiorando la Champions. Altra storia però.
La storia di oggi è che Mario Gomez alla Fiorentina veramente può essere il cosi detto “crack”. Può cambiare il destino di un campionato, è un uomo pesante e non solo per gli ottantotto chili che si porta addosso. Per lui Montella potrebbe attuare una rivoluzione nel modulo, magari cucendolo su misura al tedesco con il 4-2-3-1.
Ma anche col 3-5-2 l’anno scorso Luca Toni ha fatto una grande stagione per quelle che possono essere le sue possibilità a 36 anni suonati, figuriamoci cosa potrebbe combinare Mario Gomez. Accanto avrà Giuseppe Rossi, molto probabilmente non avrà né Jovetic e né Ljajic, ma i tifosi viola sognano e sogneranno lo stesso.
L’entusiasmo? Alle stelle. Il club toscano ha lanciato il guanto di sfida alla Juventus che, ovviamente, partirà con i favori del pronostico. Ma occhio, occhio perché questo signore qui ha segnato tra Stoccarda, Bayern Monaco e nazionale tedesca la bellezza di 163 gol… avete capito bene.
In caso dovesse fallire, ma non vediamo nessun motivo all’orizzonte, si dirà che il giocatore teutonico non si è adattato bene al gioco di Montella, che il campionato italiano è diverso da quello tedesco, e via dicendo. Facile parlare dopo. Noi lo diciamo il 10 di Luglio, lui è l’uomo che sposterà l’equilibrio, magari non lo porterà tutto dalla parte dell’Arno, ma sicuramente lo farà pendere e non poco: dalla parte del Po sono avvisati.