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Le pagelle dei Championships 2013

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Andy-Murray-and-Marion-Bartoli-Wimbledon-winners-2013-580x381Si è conclusa anche quest’edizione di Wimbledon che ci ha consegnato due nuovi vincitori: Andy Murray per il maschile e Marion Bartoli per il femminile. Voti non troppo elevati per i vincitori visto che hanno avuto il cammino spianato spesso e volentieri dalle sconfitte, e conseguenti voti brutti, dei favoriti o chiamatele sorprese se volete che di gran lunga sono preferibili.

Murray 8
E’ il vincitore, quello che tra i fab ha fatto intravedere un gioco più da erba. Non ha mai faticato più di tanto a dire il vero nella prima settimana, poi il suo tabellone si è spalancato anche se in quarti contro Verdasco (voto 7.5) ha rischiato, dalla semi in poi però è stato molto freddo e determinato, soprattutto in finale dove comunque sarebbe stato facile perdere la testa ma ha mantenuto la calma, soprattutto l’ultimo game. Non era facile gestire tutta questa tensione soprattutto dopo che nella prima settimana due degli ostacoli maggiori per giungere in finale erano caduti. Diamo anche 10 al suo coach Ivan Lendl non tanto per lo splendido lavoro che ha fatto col ragazzo ma perché dalla tribuna in finale lo abbiamo visto sorridere, alzarsi e addirittura commuoversi.

Djokovic 6.5
Come Murray la sua strada verso la finale era spianata se non proprio in discesa. Passa sopra Berdych (voto 5) come se niente fosse e arriva solidamente alla semifinale senza perdere un set, lì contro il primo avversario degno di questo nome si nota subito che il suo gioco non è quello solito e non si trova proprio a suo agio sull’erba, tra semifinale e finale ogni contropiede è una rovinosa caduta a terra per fortuna senza conseguenze (tranne per i puristi erbivori che vedono la sacra superficie deturpata dalla sue scivolate). Già in semi non è cinico a chiudere in quattro set, in finale situazione simile si trova due volte avanti un break e per due volte si fa rimontare: non da Nole! La finale per lui con questo tabellone era il minimo quindi ecco la sufficienza, il mezzo voto in più è per aver provato qualcosa di diverso tuffandosi a rete e averci provato davvero fino all’ultimo, vedi l’ultimo game del match.

Del Potro 8.5
Zitto zitto senza farsi notare, passando anche sopra al nostro Seppi (voto 7), arriva in quarti di finale. Ci arriva malconcio dopo la caduta contro Zemlja e se possibile si rovina ancor di più in quarti di finale subito all’inizio contro Ferrer (voto 5.5) nella rivincita del match dello scorso anno, rivincita che si prende nettamente e va ad affrontare Nole anche lui senza aver perso un set. Nonostante il ginocchio fasciato dà tutto quello che ha, spinge come ai bei tempi anche se la superficie non lo aiuta, serve bene e lotta tutti i punti. Nel terzo set forse non sfrutta qualche occasione per passare in vantaggio, ma al quarto set compie un capolavoro, al quinto poi Nole la mette sulla maratona e lì Del Potro ancora non è competitivo.

Janowicz 9
Se non fosse stato per il polacco il torneo sarebbe stato se possibile ancor più noioso. Dopo due turni capisce di essere nella parte buona di tabellone, frantuma gli avversari con il suo gioco ultraoffensivo, in definitiva soffre di più in quarti col connazionale Kubot che con altri, ma arriva agevolmente in semifinale ed è pronto a essere la vera sorpresa. Quando capita sul Centrale contro Murray però qualcosa si inceppa, non è così spensierato come dovrebbe, sente pressione anche lui e non riesce a giocarsela al meglio. Nonostante tutto il suo resta un grandissimo risultato e sicuramente lo vedremo ancora protagonista a questi livelli.

Federer 3.5
Era campione uscente, esordisce sul centrale spazzando via Hanescu, al secondo turno becca uno Stakhovsky (voto 7.5) ispiratissimo che lo martella col suo Serve&Volley, va in totale confusione non riesce a organizzarsi al meglio e alla fine soccombe. Triste vederlo così perché non può essere solo la giornata storta, a Parigi già si era visto che non è più quello di un tempo, per essere chiari le occasioni le ha avuto anche contro Stakhovsky, ma non le ha sapute sfruttare, qualche anno fa ci avrebbe invece costruito un ricamo e portato a casa la partita in scioltezza.

Nadal 3
Mezzo voto meno di Federer perché, oltre ad aver perso un turno prima, sembrerebbe quasi non abbia lottato per nulla, parziale di 0-3 e subito a casa. Da rivedere la decisione di non giocare un torneo di preparazione, se proprio deve levare qualcosina dal calendario sa dove deve sfoltire.

Dimitrov 4.5
Da lui ci si comincia ad aspettare di più, ovvio che non gli chiediamo di vincere il torneo, ma perdere contro Zemlja…se vuole diventare qualcuno non può.

Tsonga sv
Non possiamo dare un voto al francese, più che Ernests Gulbis (voto 5) ha perso contro il suo ginocchio.

Tomic 6.5
Gioca un buon torneo, batte Gasquet (voto 5.5) e gioca alla pari con Berdych che però, strano associare questa parola al ceco, al momento ha più esperienza.

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Bartoli 7
Se andiamo a guardare le avversarie che ha incontrato fino alla finale e il loro posizionamento nel ranking, oltre che il livello di gioco, rischiamo di far sfigurare la francese. Bravissima a giocarsi al meglio la sua seconda chance a Wimbledon, solida paziente e idee molto ben ordinate. E’ una buona giocatrice niente di più.

Lisicki 9
La vincitrice morale del torneo è lei, sarebbe anche stata la vincitrice sul campo se solo l’avesse giocata la finale. Si sarebbe meritata un bel 10 tondo tondo, ma in campo non c’è scesa. Troppo tesa e preoccupata di dover, a quel punto, vincere per forza. Il voto dovrebbe essere ancor più basso se facessimo la media con il 2 della finale, ma saremo buoni con lei, fino alla semi il nove era più che meritato. Speriamo abbia altre opportunità ora che ha anche più esperienza.

Radwanska 7
Ha fatto sognare tutta la nazione insieme a Janowicz e dobbiamo anche dire che c’avrà creduto una volta che tutte quelle davanti a lei in classifica non erano più in tabellone. Ha giocato una gran semifinale ed era stata anche avanti un break nel set decisivo, ma la Lisicki era troppo forte. Per lei resta comunque un peccato perché qui poteva arrivare la sua prima consacrazione a livello Slam.

Flipkens 8
Il suo torneo già l’aveva vinto, in semifinale scende in condizioni pessime e da davvero poco filo da torcere alla Bartoli. Resta comunque impressa la sua rimonta contro la Kvitova (voto 4.5) in quarti.

Williams 5.5
Dopo la vittoria a Parigi ci si aspettava una bella passeggiata per lei su questi campi, così è stato per i primi turni e anche nel match contro Lisicki la partita si era messa dalla sua parte, un set e un break avanti, poi la Lisicki ha fatto il suo.

Sharapova 4
Una campionessa come lei non si può far sorprendere così, la De Brito (voto 7.5) è abbastanza famosa e non solo per i suoi grugniti. Masha doveva trovare contromisure un po’ più efficaci.

Azarenka sv
Stesso discorso di Tsonga, un infortunio la porta fuori dal torneo.

Robson e Stephens 7
Ugual voto a queste due giovani tenniste che crescono e bene, si spingono al loro miglior piazzamento in questo torneo e anche nel loro ultimo match le occasioni per farla girare diversamente se le erano procurate: arriveranno.

Italiani 7.5
E’ un giovanissimo a guidare la spedizione italiana: Gianluigi Quinzi, o GQ che vogliate. Il giovanissimo talento marchigiano domina il torneo juniores stravicendo senza perdere nemmeno un set. Seguono Seppi, Knapp, Pennetta e Vinci che giungono al Super Monday, anche se non riescono ad andare oltre, delusione per Errani-Vinci in doppio, sconfitte in ottavi, ci avevano abituato sin troppo bene.