Il Post-It: Maurizio Sarri e una lezione di umiltà
Maurizio Sarri si è trasferito la scorsa estate dall’Empoli al Napoli. Quella di Napoli è stata da sempre una piazza non difficile, ma calda si e anche tanto. Il pubblico si affeziona, si prende a cuore la squadra e ci tiene; di conseguenza quando le cose non girano o prendono una brutta piega la piazza si ribella quasi a voler sottolineare che le cose non stanno andando. Aggiungeteci anche il presidente De Laurentiis che caratterialmente è molto simile alla sua piazza, capirete che allenare a Napoli non è facile.
Ne sono passati tanti, negli ultimi anni Mazzarri e Benitez. La squadra, i giocatori, l’ambiente sono sempre rimasti gli stessi però Sarri è stato il primo, dopo 26 anni, a riportare il Napoli al titolo di campione d’inverno. Non significa nulla, ma se pensiamo che negli ultimi 12 campionati chi era primo alla fine del girone di andata ha poi vinto il titolo qualcosina scatta. Non è tutto qui il “miracolo” di Sarri perché il gioco del Napoli ha sempre avuto una certa esuberanza offensiva, ed anche un po’ di confusione e malumori tra i giocatori da schierare in attacco, e carenze mostruose in fase difensiva. Con Sarri invece tanto equilibrio, bel gioco e risultati convincenti.
Chi lo avrebbe mai detto che Higuain che sembrava lontanissimo dal San Paolo oggi sarebbe stato trascinatore del Napoli e capocannoniere del campionato; in quanti avrebbero scommesso che Mertens, Hamsik, Gabbiadini e Callejon giocassero e segnassero con così tanta continuità; quanti altri avrebbero puntato su un Napoli che passa primo nel girone di Europa League, beh si qualche mano si alza, ma vincendo tutte e sei le partite senza andare praticamente mai in difficoltà? Se non pensassimo che l’artefice di tutto ciò non risponda al nome di Maurizio Sarri io non avrei scritto questo Post-It e voi non avreste letto. Ma perché questo allenatore funziona ancora non l’abbiamo detto, adesso ci proviamo.
Sarri è prima di tutto una persona di quelle fuori dal comune semplicemente perché si comporta in modo assolutamente comune. Basta rileggere la sua risposta di quando era all’Empoli e gli domandarono come mai il suo stipendio fosse il più basso della Serie A: “sono fortunato mi pagano per una cosa che avrei fatto la sera gratis”, e anche al Napoli il suo stipendio è sotto il milione.
Quando a inizio anno Maradona lo attaccò definendolo non da Napoli e lui replicò di sentirsi onorato per il solo fatto di essere conosciuto da lui. Adesso il Pibe de Oro stravede per Sarri e il suo Napoli e chiede a gran voce lo scudetto. Ecco dove deve continuare ad essere la bravura del tecnico, deve riuscire a gestire tutti questi aspetti: dalla squadra alla piazza, dal presidente alla stampa, dai giornalisti che già lo incoronano alle vecchie glorie che lo osannano. Qui deve venir fuori la calma olimpica di questo allenatore che con la sua umiltà e con il lavoro silenzioso ha portato in alto l’Empoli e riuscirà a fare bene anche a Napoli.
Chiudiamo con un siparietto divertentissimo di Sarri, ancora ad Empoli, che racconta dell’incontro con Eto’o.