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Il Profiler – Chi trovi in telecronaca

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Ognuno di noi è unico, speciale e nessuno potrà mai copiarlo e su questo siamo d’accordo. Aggiungiamoci poi che la diversità spesso, più che essere un motivo di discriminazione, è qualcosa di arricchente facciamo due più due e ci ritroviamo tutti ad essere felici del nostro essere “diversi” agli occhi degli altri. Nel mondo dello sport poi c’è tantissima varietà, fantasia e qualcuno direbbe anche ignoranza. Il nostro Profiler cercherà di fare ordine.

Diamo il via alle danze con una categoria che sta bene su tutto (il mondo dello sport), perché a noi lo sport ci piace “praticarlo” da casa magari seduti sul divano con la birrozza in mano e con al microfono in telecronaca il nostro commentatore preferito…già ma potremmo imbatterci in tanti altri tipi di commentatore.

Tra i più odiosi c’è il venditore di tappeti. E’ quello che cerca di venderti per buona la partita o l’evento come fosse il meglio che la piazza possa offrire. Ogni secondo trasmesso è un’immagine da ricordare e che sarà subito conservata nella cantina dell’istituto Luce. Solitamente lo abbinano proprio a eventi di qualità infima, chissà se perché sanno che lui è l’unico che può sollevare l’audience convincendo il pubblico o semplicemente perché peggio di così non può andare e anche lui deve lavorare. Se vi ritrovate a guardare/sentire lui non è sfortuna, ma ve lo state meritando se ancora non avete cambiato canale.

Subito a seguire troviamo l’appassionato, che non è proprio negativo, certo devi essere in giornata di grazia anche tu perché devi sopportarlo e lasciarti coinvolgere pian piano. E’ quello che se anche non stai guardando capisci da quello che dice l’importanza del momento, no non perché lo descrive bene, ma perché alza e abbassa il volume di voce. Se l’evento è esaltante passerà tutto il tempo ad urlare con tua madre che ti chiede chi sia quell’esaltato. Mentre lo segui non sai se l’infarto colpirà prima te o lui, almeno riesce a tenerti incollato al televisore.

Che dire poi del prevaricante? Si sa che la coppia perfetta in telecronaca è quella formata da commentatore ed opinionista che devono alternarsi, darsi corda, passarsi le merendine sottobanco, fino a farsi i complimenti a vicenda in diretta. Ecco spesso capita che il primo oscuri completamente il secondo, eclissandolo totalmente e lasciandogli giusto il tempo di fare i saluti prima del super spot. Non è mica tutto qui, perché potrebbe anche capitare che l’altro sia timido o alle prime armi, la goccia quindi, che più che far traboccare il vaso ti fa mandare all’aria il telecomando, è che il commentatore si improvvisa anche opinionista e a quel punto si trasforma in motivatore perché capisci che forse anche per te ci sarebbe stata speranza di vincere qualcosa e non solo alla PlayStation.

Infine c’è quello che ti fa quasi pena, il solitario, si ritrova spesso a fare la telecronaca di dirette notturne, ovviamente solo, o che commenta eventi di scarsa rilevanza che non si fila nessuno, sempre solo. A noi ovviamente non piace sparare sulla croce rossa, ma dobbiamo parlare anche di lui. Spesso c’è tanto silenzio che lo accompagna in telecronaca, chissà se ripensa alla sua vita e ai suoi peccati, chiedendosi se ha meritato tutto ciò, o se semplicemente si appisola un momento o ancora risponde ai messaggi degli amici che se lo prendono allegramente per il culo. Fatto sta che esiste anche lui e non è un essere così mitologico come potete pensare.

L’ultimo in cui potete imbattervi è quello che “ma cosa cavolo sta guardando?!”, è banalmente quello che non ne indovina una. Vede falli in attacco fischiati invece di fuorigioco, aspetta il challenge quando il giudice di sedia ha già chiamato il punteggio, confonde gli atleti nonostante siano visibilissimi grazie a numero, colore, capelli, scarpe e numero di peli nel c**o!!! E insomma, intanto calmiamoci. Diciamo che siamo sicuri di imbatterci in lui se durante l’evento dobbiamo alzarci più volte dal nostro posto e fare due passi per ritrovare il self control e uscire dal personaggio “Genny a carogna”. Poi tornare di un colorito meno rossiccio e più umano. Se riesci ad arrivare alla fine dirai “beh tanto vale che prendono me la prossima volta che gli costo anche meno”.

 

 

 

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Simone Milioti

Simone Milioti

Vivo a Roma, ma sono nato in provincia di Messina dove ho concluso i miei studi nell'ambito della comunicazione. Il mio primo amore è stato Roger Federer, da lì in poi la mia passione si è allargata al ciclismo grazie al mio concittadino Vincenzo Nibali e ad altri sport. Le Olimpiadi per me sono un'orgia sportiva. Oltre a scrivere e dirigere LoSportOnline ho anche partecipato alla fondazione di Blog34 (piazza virtuale studentesca di Messina, di cui vado molto fiero) e collaborato con OkCalciomercato, curando la rubrica "The Italian Job".

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