Alla scoperta dei Maestri, ecco chi è già sicuro del posto
Mancano tre settimane alle Finals di Londra, tre settimane per essere ammessi tra gli otto aspiranti maestri di fine anno. Il tennis giocato non si fermerà fino ad allora dando la possibilità a chi ancora non è aritmeticamente qualificato di ottenere i punti che gli servono.
A tre settimane dalle Finals però conosciamo già la sorte di 5 tennisti, anzi 7. I cinque infatti, occupano i rispettivi posti nella race, la speciale classifica che tiene conto solo dei risultati dell’anno in corso; gli altri due sono sicuri si, ma di non andare, ed erano quasi 13 anni che non accadeva che né Federer né Nadal non giocassero il Masters. Se comunque per lo svizzero la situazione era diversa, ormai fuori dai 10, per Nadal la classifica c’era, anche se ancora la matematica non lo faceva stare tranquillo.
Eliminati questi due pezzi da 90 non resta che scoprire chi al momento è qualificato e da qui probabilmente uscirà il vincitore dell’edizione di quest’anno.
NOVAK DJOKOVIC – Per il serbo la stagione era cominciata come al solito alla grandissima, Australian Open vinto e coppa dei Moschettieri finalmente in bacheca. Dopo però il serbo ha un po’ spento la luce e forse non l’ha ancora riaccesa. Brutta sconfitta a Wimbledon contro Querrey, eliminazione precoce alle Olimpiadi contro un ingiocabile Del Potro, un finale di stagione leggermente appannato dalla finale dello Us Open che non ha avuto il Nole migliore e qualche passo falso negli ultimi tornei indoor. Forse il numero uno del mondo è un po’ scarico, ma è l’unico che è già diventato Maestro in passato.
ANDY MURRAY – L’antagonista di Djokovic, difatti prova a soffiargli via anche il numero uno del mondo. Cede al serbo in finale a Parigi ma dopo di ciò ingrana la marcia. Secondo titolo a Wimbledon e seconda medaglia d’oro consecutiva ai Giochi. Si prende tutto quello che non vince Djokovic nei mesi a seguire. Sembra stare meglio del rivale in questo finale di stagione, l’evento è in casa e cercherà di arrivare al meglio e giocarsi titolo provando a sferrare ancora un colpo alla leadership di Nole nel ranking.
STAN WAWRINKA – Il terzo incomodo, che comunque ci fa un sacco piacere. Ormai subito dopo i migliori ci sta lui. Stagione sempre al vertice ma senza acuti, perché in realtà ci ha abituati ad un acuto l’anno. Quest’anno toccava allo Us Open evidentemente e lì ha strapazzato Djokovic in finale in una partita che comunque non poteva competere con quella giocata dagli stessi contendenti 15 mesi prima al Roland Garros. Si qualifica abbastanza agevolmente per l’evento di fine anno, sbilancerà sicuramente uno dei due gironi a seconda di dove verrà sorteggiato, ma se è vero che mette a segno un colpo l’anno, per il 2016 ha già dato.
MILOS RAONIC – Lo spilungone canadese inizia l’anno alla grande. Conquista Brisbane battendo Roger Federer, all’Australian Open si spinge sino alla semifinale giocando un gran tennis, ma viene stoppato da un problemino fisico. Chiude l’inizio di stagione con la finale in quel di Indian Wells. Scompare come giusto che sia durante la stagione su terra e riappare prepotentemente per i Championships, battuto nuovamente Federer in semifinale, ma nell’atto decisivo con Murray paga troppo l’inesperienza. Dopo scompare quasi dai radar tennistici, ma lo ritroveremo a Londra nuovamente.
KEI NISHIKORI – Per il piccolo giapponese una stagione povera di trionfi ma sempre all’insegna della continuità e solidità. Diversi tornei sfumati all’atto conclusivo. A Miami e Toronto ha ceduto solo a Djokovic, a Barcelona a sconfiggerlo è stato Nadal e così via. L’unica soddisfazione, il bronzo a Rio dove comunque aveva mancato di poco l’appuntamento con la finale per l’oro. Insomma poca fortuna ma il piccolo samurai c’è sempre e arriva in fondo, qualificazione meritata.
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