Le Yamaha si autoeliminano, Marc Marquez è campione del mondo
Le speranze di tener vivo il mondiale sono finite oggi, in una soleggiata giornata giapponese. La gara odierna è l’emblema della stagione chi si avvia alla conclusione: tutti sbagliano tranne lui, Marc Marquez. E l’aritmetica consegna il titolo di campione del mondo proprio al pilota di Cervera che in un colpo solo sfata anche il tabù Motegi, dove prima d’ora non aveva mai vinto. Cinque le vittorie del Cabroncito quest’anno come cinque sono i campionati del mondo vinti, quest’ultimo con un rendimento estremamente costante, trasformando l’istintività in ragioneria pura.
La gara di Motegi ha palesato il vincitore dopo pochissime tornate, quando Rossi, nel tentativo di rincorrere Marquez già in testa, è scivolato lasciando al pilota spagnolo strada libera per la vittoria. Caduta amara per il dottore che ha visto così sfumare le ultime risicatissime possibilità di vincere il decimo titolo mondiale. Poco è servita la pole di ieri, vanificata con una partenza non eccellente del 46, che è però riuscito subito a liberarsi insieme a Marquez di Lorenzo, salvo poi perdere l’anteriore alla curva 10 ed essere costretto al ritiro.
L’unico che poteva tener accese le speranze del mondiale era quindi il maiorchino, che sebbene non avesse in Dovizioso un cliente facile, avrebbe potuto certamente lottare per il podio. Così non è stato e l’anteriore Michelin ha tradito anche lui, gettandolo a terra per uno zero complessivo del team ufficiale Yamaha, cosa che non si verificava da ben 7 anni. Senza avversari, Marc Marquez si è preso così la corsa ed il titolo.
Secondo sul podio un eccellentissimo Dovizioso che ha mantenuto la calma per gran parte della gara, cercando di non strafare, e la sua strategia ha evidentemente pagato. Terzo un ritrovato Vinales che dopo aver preso paga in qualifica dal compagno di team, si è riscattato con un soddisfacente podio.
Il motomondiale si sposta così in Australia per la gara di Philip Island, che sarà pura burocrazia per Marquez, opportunità di riscatto per la Yamaha nonchè determinante per la seconda posizione in campionato.