Promossi, bocciati e rimandati – GP Europa
Dopo lo storico tracciato del Nurburgring e lo scenario urbano del porto di Valencia, che hanno ospitato le ultime edizioni del Gran Premio d’Europa, domenica è entrata in scena Baku, capitale dell’Azerbaijan, che ha tanto di Europa quanto di Asia. Nico Rosberg ha trionfato, senza farsi cogliere impreparato da una pista che nessuno aveva mai affrontato prima. Neppure noi ci lasciamo spiazzare da questo esordio ed ecco le nostre puntuali pagelle del lunedì!
ROSBERG: 10. La gara è stata la ciliegina sulla torta in questo week end perfetto. Pole e vittoria uccidono il divertimento, ma gli permettono di allungare (di nuovo) nella classifica iridata. Sicuramente il problema di Hamilton di sabato gli ha dato una mano, ma si sa: la fortuna aiuta gli audaci.
PEREZ: 9. Prestazione da 10 in qualifica così in gara, replica il podio di Montecarlo strappando negli ultimi chilometri il terzo posto a Raikkonen. Mostra una maturità finalmente raggiunta, correndo con tenacia e amministrando con giudizio gli pneumatici. Peccato per l’erroraccio nelle prove libere: senza la penalità avrebbe potuto fare di più?
VETTEL: 8.5. Tira fuori il massimo dalla propria Ferrari, che per fortuna non sbaglia strategia. Dà il proprio massimo con il sorpasso su Ricciardo, la Mercedes di Rosberg era nettamente imprendibile. Bravo, ma quanto è frustrante non poter lottare per la vittoria!
RAIKKONEN: 8. Un combattente, affronta la gara con il coltello tra i denti, come si evince dal team radio dopo aver fatto passare Vettel. Per uno sciocco (discutibile) errore fa cadere a terra quel coltello affilato e raccoglie 5 secondi di penalità. Complice l’usura delle gomme, cede a Perez il gradino più basso del podio. Non è contento della gara, ma noi siamo molto contenti di lui!
RICCIARDO: 7. Come la posizione all’arrivo, dovuta all’assetto della sua Red Bull, palesemente di qualifica anche di domenica. I suoi denti li abbiamo visti digrignare e non sorridere: sarebbe stato diverso se la prima fila di sabato avesse portato a un risultato migliore.!
WEHRLEIN: 7. All’undicesimo giro graffiava l’ottava posizione con la Manor. Impressionante, ma per colpa dei freni il suo ruggito diventa un flebile miagolio che lo accompagna al ritiro. Un piccolo leone, anche se in gabbia.
BOTTAS: 6.5. Parte 8º e all’arrivo ha guadagnato due posizioni. Una prestazione senza infamia e senza lode, anche se migliore di quella Massa, che gli partiva davanti ed ha terminato la gara dietro. Magra consolazione.
HAMILTON: 6. Dopo aver compromesso la qualifica in Q3, salvo un miracolo sarebbe stato impossibile tener fede al detto “non c’è due senza tre” in relazione alla sua striscia di vittorie, ma aveva tutte le carte in regola almeno per il podio. Invece la sua rimonta dalla P10 si arresta in P5, dopo aver accusato problemi all’ERS e averci regalato un simpatico (e patetico) team radio dovuto alla sua incapacità di settare i comandi elettronici. Un po’ come mia nonna alle prese con uno smartphone, solo che lui è un campione del mondo…
BAKU: 5. Bella, bellissima location che spazia dalle mura della città antica al bellissimo skyline di moderni grattacieli. Tracciato discutibile e noioso, anche se ha regalato diversi sorpassi. La bavetta di un bambino è sicuramente più pulita di questa pista, piena di sacchetti di plastica che si sono incastrati ovunque sulle vetture, ma che per fortuna non hanno causato danni. Esordisce, ma con più pro o più contro? Noi la rimandiamo all’anno prossimo, chissà se ci convincerà di più in (una probabile) notturna!