Intervista a Michele Campagnaro: “Questo mondiale è positivo per il prossimo Sei Nazioni”
Ciao Michele, ti ringraziamo noi de LoSportOnline per essere stato così disponibile a concederci di poterti fare qualche domanda.
Ciao a voi de LoSportOnline.
Prima di tutto ti chiedo che emozione è giocare un mondiale per la prima volta e in un paese (il Regno Unito) che ha molta tradizione in questo sport?
E’ stata veramente una grande emozione prendere parte a questo mondiale, onestamente per me è sempre stato un grande sogno parteciparvi e averlo realizzato qui in Inghilterra è fantastico. L’atmosfera che c’è dentro e attorno a questo grande evento qui è indescrivibile quindi sono veramente onorato e orgoglioso di esserne stato partecipe.
Come valuti il mondiale italiano che si è concluso con la certezza di partecipare al prossimo mondiale in Giappone tra 4 anni e il lavoro del CT Brunel? La sensazione è che l’allenatore francese abbia provato a ricominciare un ciclo inserendo tanti giovani, come anche te, negli ultimi anni, ma la squadra, permettimi di dirtelo, sembra andare un po’ ad intermittenza.
La valutazione personale del Nostro mondiale non è completamente negativa, ovvio parto dal presupposto che comunque non abbiamo raggiunto l’obbiettivo prefissato, che era il passaggio ai quarti, ma l’impegno e la dedizione che la squadra ha messo dall’inizio alla fine del mondiale è stata sempre in crescendo quindi questo può essere un punto positivo da cui ripartire nel prossimo 6 nazioni.
Si hai ragione la squadra a volte va un po’ ad intermittenza, forse è il punto su cui bisogna proprio lavorare di più, cioè di garantire una prestazione di alto livello ogni partita. Ma penso e spero che presto ci arriveremo.
Per quanto riguarda il CT Brunel non sta a me valutare il suo lavoro quindi mi assento a darvi una risposta, scusate.
Osservandovi contro la Francia siete apparsi un po’ spaventati, forse era anche l’esordio, poi nel match contro l’Irlanda la svolta. E’ un caso che in campo ci fosse anche il capitano Sergio Parisse? Dopo è andata meglio, avete bisogno di qualcuno che dia l’esempio? Mi vengono in mente Ugo (Gori) e Tommaso (Allan) che col passare delle partite acquisivano sicurezza e leadership in campo.
Certo indubbiamente Sergio è un leader e un esempio, in una squadra come l’Italia lui conta molto quindi, si, penso la sua presenza abbia influito sull’esito delle partite. Però come hai detto tu c’è anche un cambio generazionale e effettivamente un po’ alla volta stanno crescendo nuovi leader come appunto Gori e Allan che penso abbiano preso un po’ alla volta sempre più fiducia e leadership all’interno della squadra, questo ci fa sperare anche in un buon futuro.
Anche tu dopo giocatori del calibro di Parisse e Castrogiovanni andrai a giocare fuori dall’Italia in English Premiership ai Exeter Chiefs. Sei emozionato al solo pensiero? Pensi che in Inghilterra potrai crescere ancora?
Certamente lo spostamento qui in Inghilterra è stato un bel passo per me e spero anche per la mia carriera, penso sia e sarà indubbiamente una gran bella esperienza, comunque vada. E si penso che qui avrò l’occasione di poter crescere ancora sotto tanti punti di vista, quindi spero di sfruttarla al massimo.
Quella di prima era una domanda trabocchetto, perdonacela, ma cosa hai pensato quando hai visto tutte le squadre dell’emisfero boreale uscire dai quarti e sconfitte dalle quattro più forti dell’emisfero australe? C’è così tanta differenza o è capitato? Attualmente comunque quelle quattro lì sono anche le prime quattro del ranking mondiale.
Ma non è una coincidenza, il rugby dell’emisfero Sud attualmente è superiore al nostro e non sono sicuramente solo io a dirlo. Chissà non ci resta che aspettare i prossimi mondiali.
Ultima domanda che è una semplice curiosità: c’è un tre quarti centro a cui ti ispiri o che apprezzi particolarmente? Sia del passato o attuale? Poi spesso vediamo che i tre quarti si scambiano spesso di ruolo sia con le ali che all’estremo, anche tu sei così duttile? Quanto è importante esserlo?
Molti giocatori del passato hanno accompagnato la mia gioventù e molti ne seguo nel rugby attuale, ma prenderne uno in particolare è un po’ difficile.
Bè si nel rugby attuale un trequarti penso debba essere duttile e quindi si anch’io cerco di esserlo quando, e se, mi viene data l’opportunità.
Michele Campagnaro nasce a Mirano il 13 marzo 1993. Rugbista italiano, ruolo tre quarti centro, quest’anno si trasferisce da Benetton Treviso a Exeter Chiefs. E’ ormai nel giro della nazionale e fresco di mondiale in Inghilterra.