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Verso Germania-Italia: “Il derby d’Europa infiamma le attese “

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L’amichevole Italia-Spagna giocata al Friuli di Udine termina 1-1.
Un bel gioco messo in atto dall’Italia che mette in crisi la Spagna, gli azzurri costruiscono tante occasioni da gol, ma ciò non basta.
Il ct della nazionale Antonio Conte ai microfoni Rai, analizza la prestazione e punteggio del test verso l’Europeo“Ho avuto dall’Italia le risposte che volevo: la prestazione mi è piaciuta, ma io voglio vincere e stasera abbiamo solo pareggiato. Abbiamo preso ancora una volta un gol su calcio da fermo, anche se mi dicono che Morata ha colpito in fuorigioco – ha continuato – Gli italiani però possono stare tranquilli: in Francia saremo squadra, daremo il nostro meglio e vedrete che qualcosa succederà”.
Si sacrifica in ripiegamento e ha la migliore chance prima dell’intervallo, stiamo parlando di Giaccherini che firma l’assist per la rete di Insigne.
Il centrocampista del Bologna appena recuperato dal suo infortunio, viene messo in campo per vestire i colori della nazionale. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta.it, il centrocampista azzurro ha commentato il suo stato di salute e non solo: “A Udine ho avuto un po’ di paura perché il piede destro si era gonfiato, poi le cose sono andate meglio e oggi mi sono messo a disposizione. In questo momento tutti sono utili ma nessuno è indispensabile. Con Conte ho un rapporto particolare, lui mi ha voluto alla Juve e io ho dimostrato di poterci stare, e quando è arrivato in Nazionale mi ha dato segnali importanti, anche se il c.t. deve ancora scegliere i convocati per l’Europeo. Quest’anno sto giocando quasi sempre e a livello fisico mi dà una continuità importante”.
Alla domanda su chi dovrebbe essere l’erede di Conte, risponde: “L’erede di Conte dovrebbe essere un allenatore e non solo un selezionatore. Conte non è questo. Lui ama il campo, vedere la squadra ogni giorno, trasmetter loro le sue idee. La nostra deve essere innanzitutto una squadra. Tutti devono mettersi a disposizione l’uno dell’altro. Sappiamo di dover soffrire, ma c’è sempre un compagno che può aiutarti. Ci sono nazionali più forti di noi, però non sempre queste manifestazioni le vincono le più forti. Noi piccolini d’altezza? La Spagna di Xavi e Iniesta erano piccoli anche loro e hanno vinto, magari succedesse anche a noi. Tutti capiamo in fretta quello che chiede il tecnico. Il modulo contro la Spagna era diverso, ma l’abbiamo interpretato bene perché cambia poco e i movimenti sono gli stessi, così diventa tutto più facile. Noi adesso non pensiamo a ciò che farà il c.t. Penso che sia stato giusto dare la notizia. Noi calciatori siamo intelligenti, quindi la scelta di dirlo o meno non cambia niente. Siamo concentrati solo a vincere l’Europeo, niente ci intacca. Il ritiro basterà per farci arrivare in Francia come una squadra vera. Abbiamo voglia di stupire.
“Donadoni? Sarà lui a decidere, di sicuro potrebbe essere un allenatore che potrebbe far comodo alla Nazionale”.

La prima è andata, la prossima è in programma il 29 marzo all’Allianz Arena e sarà Germania-Italia.
“Non c’è alcuna informazione relativa ad attacchi terroristici o azioni simili” lo ha reso noto un portavoce della polizia di Monaco.
Dopo gli attentati a Bruxelles, lo stato di sicurezza è stato innalzato ad un livello altissimo.
Sempre il portavoce fa sapere che ci saranno centinaia di poliziotti “ben visibili” attorno e nello stadio, il numero definitivo sarà deciso solo a ridosso dell’incontro.

Storia – Una rivalità calcistica esistente da anni è quella tra la Nazionale tedesca ed italiana, che rappresenta uno degli incontri delle squadre più titolate, sia in  campo europeo che mondiale.
Complessivamente, le due squadre vantano un totale di quattordici presenze nelle finali dei Mondiali (otto volte la Germania e sei volte l’Italia) ovvero due presenze in più di tutte le altre Nazionali europee messe insieme. Queste quattordici finali mondiali hanno portato alla conquista di otto titoli (quattro per ciascuna nazione). Quindi anche per questo motivo le loro sfide sono molto sentite, in campo e fuori, tanto che alcuni addetti ai lavori e rappresentanti dei media hanno cominciato a definirlo come il “derby d’Europa”.
Le partite Italia-Germania sono state viste per decenni come una sfida tra scuole e filosofie opposte: da una parte una squadra che rappresenta una cultura creativa e disordinata che nonostante la non eccellente capacità di pianificazione riesce a raggiungere grandi obiettivi, dall’altra parte un team basato sul calcolo e l’uso di un attacco strategicamente pianificato che privilegia l’attenzione rispetto all’imprevedibilità. Lo stile di calcio italiano è stato classificato per oltre un secolo in termini binomiali (difesa e contrattacco), mentre la Germania ha uno stile che appare basato sulla forza fisica e un forte gioco d’attacco, che però spesso può riuscire prevedibile e quindi controllabile. Il gioco dell’Italia sembra contenere aspetti di brillante improvvisazione, quello della Germania emerge come disciplinato e metodico.

1970 – Le due squadre si ritrovano di fronte ad un’occasione molto importante, la semifinale del Mondiale 1970, dando vita alla cosiddetta “partita del secolo” che vide l’Italia qualificarsi per la finale, dopo un emozionante 4-3 in suo favore ai tempi supplementari, il gol che chiude la sfida è segnato da Rivera, al 111º giro di lancetta, che con un tocco di piatto supera il portiere Maier. Questo è stato il match che ha avuto il ruolo simbolico rispetto alla rivalità delle due scuole calcistiche perché in essa si ritrovano tutte le tattiche e gli stereotipi tradizionali che segnano le competizioni tra Italia e Germania.

Italia-Germania 4-3 1972

1996 – Nell’Europeo del 1996 in Inghilterra, l’Italia e l’ormai riunificata Germania sono inserite nello stesso girone. I tedeschi non perdono colpi e sconfiggono nettamente Repubblica Ceca e Russia, mentre gli azzurri battono i russi ma cadono inaspettatamente contro i cechi; l’Italia si presenta così al decisivo scontro diretto con la necessità di dover vincere, mentre i tedeschi sono già qualificati. Per di più nella squadra azzurra si sta svolgendo una specie di rivoluzione culturale in seguito alla gestione di Arrigo Sacchi, che privilegia un gioco d’attacco e il possesso palla. La partita viene così giocata in maniera contraria agli stereotipi e l’Italia attacca fin dall’inizio per cercare il gol-qualificazione. I tedeschi riescono però a contenere la spinta italiana e la partita finisce 0-0 (con Zola che fallisce un calcio di rigore nei primi minuti). L’Italia deve così fare i bagagli, per la gioia della Germania che poi andrà a vincere il titolo contro i cechi.

2012 – Si ritrovano dopo anni Italia e Germania nella semifinale di Euro 2012, la sera del 28 giugno 2012, allo stadio Nazionale di Varsavia. Prima di questo match i tedeschi avevano stabilito uno storico record di 15 vittorie consecutive, inclusi tutti i match dell’Europeo e quelli delle qualificazioni. A dispetto dei pronostici, l’Italia vince l’incontro 2-1 con una prestazione brillante fatta di manovre veloci, fuori dal tradizionale binomio “difesa e contrattacco creativo”, grazie a una doppietta di Balotelli nel primo tempo; solo allo scadere la Germania accorcia le distanze con un penalty trasformato da Özil.
La finale europea disputata allo stadio Olimpico di Kiev fu vinta dalla Spagna per 4-0 sugli azzurri.

 

 

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Maria Luisa Cozzolino

Vivo a Messina, ho 22 anni e sono diplomata in ragioneria. Amo il calcio, ma la mia passione è l'Inter, i miei idoli sono Zanetti, Milito e Facchetti. "Essere nerazzurri è un traguardo, un segno di eccellenza. Vi chiedo di urlare forza Inter con passione, ma senza rabbia" cit Giacinto Facchetti.

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