Una settimana al motomondiale: pilota per pilota
Una settimana allo spegnimento dei semafori. E scatenate l’inferno. Al di là delle citazioni, manca solo una settimana alla partenza della nuova stagione del motomondiale. E le premesse sono a dir poco spumeggianti.
Lorenzo è carico a molla, galvanizzato dal titolo mondiale è ancor di più dalle prestazioni eccellenti (ad eccezion fatta per l’Australia) dei test invernali. Potrebbe essere lui l’uomo da battere.
Rossi è altrettanto motivato a vendicare “il biscotto” spagnolo, come lo ha definito lui stesso. Di tendere la mano ai propri rivali non se ne parla, ma ci sarà più rivalità.
E anche lui nei test, è stato il primo degli “umani”, dopo il Por Fuera, che ha fatto letteralmente un altro mestiere. Col ritorno ad una elettronica più grezza, il polso e la sensibilità del pilota potrebbero fare la differenza. È lui in queste condizioni è il favorito.
Marquez, inizialmente in difficoltà con il nuovo pacchetto elettronica-gomme, che predilige di più la gestione di gara del pilota che la piattaforma inerziale (una centralina che “governa” elettronicamente la moto), sembra aver trovato (in parte) il bandolo della matassa. Le prestazioni sono migliorate, anche se al momento il gap con la Yamaha non è esiguo.
Pedrosa quest’anno non è infortunato. Ed è già una notizia. Dopo le partenze sempre “acciaccate” delle scorse stagioni, quest’anno l’approccio dell’obiettivamente secondo pilota Honda, è stato più cauto. Ma che sia la stagione della svolta, inseguita da ormai un decennio è difficile da credere.
Iannone quest’anno può davvero fare la differenza. Su Dovizioso in primis, e su i top rider se la moto lo consentirà. La Gp16 dopo prestazioni opache sia in Malesia che in Australia, sul circuito di Losail (dove si correrà la prima gara) sembra davvero essere tornata competitiva.
Dovizioso è risultato più in difficoltà rispetto all’istintivo compagno di squadra, ma se sia un problema di prestazioni o se sia un approccio diverso lo scopriremo solo il prossimo 20 marzo.
Vinales sembra avere sotto al sedere -finalmente- un mezzo all’altezza e la Suzuki potrebbe davvero avere il potenziale per puntare al podio. Ce lo auguriamo tutti.
Crutchlow sembrerebbe trovarsi bene con le nuove mescole e -salvo cadute- potrebbe essere il candidato numero uno fra gli outsider.