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Coppe Europee – Italbasket: non ci siamo

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Io personalmente mi sono fatto una domanda: come mai, nonostante abbiamo sulla carta la nazionale più forte di tutti i tempi, raggiungiamo a stento i Quarti di finale dell’Europeo, faticando a qualificarci per le Olimpiadi o i Mondiali? Con tre NBA (Gallinari, Belinelli e Bargnani), un ex-NBA (Datome) e un futuro NBA (Gentile), teoricamente siamo tra le squadre più forti del mondo dopo gli USA al pari di Spagna, Francia e compagnia. La risposta è semplice: dietro ai nomi citati c’è quasi nessuno, oltre al fatto che la NBA è diversa dal basket Europeo. E la motivazione può essere data dal fatto che le squadre italiane non investono molto sui giocatori della propria nazione, preferendo quindi gli stranieri, bravi per carità ma meno affidabili. E questo comporta anche le numerose difficoltà in campo europeo per i club italiani.

Ricordate l’Argento Olimpico dell’Italia ad Atene 2004? Non c’era in campo nessun NBA ma tutti giocatori veri e italiani. Che militavano nelle squadre italiane che dominavano la scena europea: Fortitudo Bologna, Benetton Treviso, Virtus Bologna e Montepaschi Siena su tutte. Queste squadre arrivavano quasi regolarmente in fondo nelle competizioni europee sfornando talenti di livello che davano anche il giusto apporto alla nazionale: Pozzecco, Basile, Galanda, Marconato, Soragna e tanti altri nomi. Queste squadre però sono, ad eccezione della Virtus Bologna, “dimenticate” e fallite, ripartendo quindi dalle serie minori. E con ciò si verifica un inesorabile declino delle italiane nelle coppe Europee.

Infatti se nei primi anni 2000 vedevamo regolarmente 4 squadre in Eurolega, adesso fatichiamo ad averne due e per giunta competitive. Finchè è rimasta in piedi, ci teneva a galla la Montepaschi Siena di Simone Pianigiani, dominatrice in Italia e autore di diverse Final Four di Eurolega, l’ultima nel 2011. Ma oltre a questa squadra il nulla, neanche la gloriosa e ricca (in termini di soldi) Olimpia Milano che, con l’avvento di Giorgio Armani, sembrava voler provare a tornare agli antichi fasti. Ma non si va oltre alla “favola” della stagione 2013/2014, con Milano che arrivò ad un passo dalla clamorosa Final Four di Eurolega, per giunta in casa, sconfitti ai Quarti dai futuri campioni del Maccabi Tel Aviv dopo una Top 16 da sogno chiusa dietro al Barcellona ma davanti alle greche e turche. Infatti ora in campo Europeo abbiamo una povertà assoluta, basti pensare a quest’anno: i campioni d’Italia della Dinamo Sassari autori addirittura di 0 vittorie su 10 partite (e la stagione precedente solo 1 vittoria) e con Milano fuori dalla Top 16 in un girone non difficilissimo. In Eurocup non và tanto meglio, con soltanto la “ripescata” Milano e la sorpresa Trento agli Ottavi di finale (possono scontrarsi in un eventuale Quarto di Finale se superano rispettivamente il Banvit e Saragozza), mentre tutte le altre squadre fuori.

E questi risultati testimoniano la difficoltà di trovare giocatori “di casa” che possano dire la loro e quindi acquisire esperienza e consapevolezza di giocarsela con i migliori del mondo. O hai un talento smisurato, come Gentile, o fai fatica ad emergere in mezzo agli stranieri e quindi non si è utili ne per se stesso, nemmeno per la nazionale. L’Olimpia Milano ci crede un po’ con gli italiani, ma non fino in fondo e con poca pazienza, basti pensare come Melli si stia ben comportando in Germania e Hackett si trovi bene in Grecia seppur faccia la riserva. E con ciò facciamo davvero fatica a dire la nostra e creare una squadra italiana “europea” come a cavallo tra il secondo e il terzo millennio che tanto ci ha portato fortuna. E con gli NBA che ci davano “solo” quella qualità in più per poter competere ad alti livelli. Invece siamo troppo dipendenti da loro che però in Nazionale trovano difese, modo di giocare e arbitraggi completamente diversi dall’America. Per farlo, bisogna avere più coraggio sui nostri giovani e sul nostro vivaio e puntare su di loro per far crescere il movimento italiano che può fare solo bene alla nostra nazionale. E tutto ciò passa anche dalle Coppe Europee, chiedere a Gallinari, Bargnani e Belinelli.

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