L’ottava giornata di questa Serie A 2013-2014 mantiene il trend dell’abbondanza di reti e, nel posticipo, un Inter di carettere assapora la vittoria in inferiorità numerica ma impatta sul 3-3 contro un buon Torino.
L’avvio è tutto granata, con il Toro che fa male dopo soli 180 secondi: Alessio Cerci, servito da Pasquale, tira senza pensarci due volte e colpisce il palo. Dall’altra parte, Mazzarri predica maggiore attenzione ma siamo solo al 5′ quando succede l’imprevedibile: Handanovic, nel tentativo di anticipare il sempre presente Cerci, manca il pallone e stende l’ala azzurra. Per l’arbitro Daniele Doveri non ci sono dubbi: rigore per il Torino e rosso diretto al portiere sloveno. A pagare lo scotto dello 10 contro 11 è Mateo Kovacic, che viene sostituito da Carrizo e scappa negli spogliatoi: dal dischetto si presenta il solito Cerci, ma il neoentrato portiere di Santa Fe diventa subito protagonista e para il rigore. La mancata occasione, tuttavia, non placa l’offensiva granata e – nonostante una minima reazione nerazzurra – che si trasforma ben presto in vantaggio: al minuto 21, Farnerud buca la difesa nerazzurra e di sinistro supera il portiere nerazzurro. Torino in vantaggio.
La superiorità numerica aumenta il gap tra le due squadre e l’Inter, salvo qualche spunto – molto vago – di Guarin, è pressoché assente. Di conseguenza il Torino guida la manovra ma, proprio sul finire della prima frazione, arriva il sorprendente pareggio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, dopo un intervento con i pugni di Padelli su Ranocchia, Fredy Guarin si prodiga in una stupenda rovesciata e non lascia scampo alla difesa. La squadra di Ventura sfrutta l’uomo in più ed è padrona del campo, ma dopo 45 minuti è 1-1.
Il secondo tempo, invece, è fatto di capovolgimenti continui. Ciro Immobile, subentrato ad un ottimo Farnerud, sfrutta la distratta difesa dell’Inter e al minuto 59 interviene in ribattuta. 2-1 Torino e Inter costretta nuovamente a rincorrere. La voce di Mazzarri, però, si fa grossa e la squadra nerazzurra non ci sta: dopo soli 60 secondi Palacio sfrutta una brutta uscita di Padelli su Guarin e pareggia i conti. I Granata, schierati da Ventura con il solito stampo offensivo, continuano a spingere ma dall’altra parte c’è la forza fresca: Ishak Belfodil spazza via un po’ di voci e, con una bella azione personale, mette in mezzo e pesca Palacio. L’argentino fa doppietta e mette il punteggio sul 3-2. L’Inter si difende, soffre, e proprio quando sta per consumarsi una grande vittoria succede – ancora una volta – la cosa meno probabile: Nicola Bellomo, appena entrato, trova una parabola alta da posizione defilata e – con la grande complicità di un indeciso Carrizo – trova la prima rete in Serie A. Alla fine è 3-3.
Se è vero che l’Inter, dopo 22 minuti dall’inizio della partita, avesse serenamente firmato per questo pareggio, è altrettanto lecito capire il rammarico della squadra nerazzurra. Migliore in campo l’onnipresente Rodrigo Palacio, emblema di una squadra che – a dispetto degli ultimissimi anni – sembra avere nel carattere e nel cuore un importante mezzo per concorrere a grandi piazzamenti. Il Torino di Giampiero Ventura, dalla sua, non riesce a concretizzare totalmente il vantaggio ma – come premio di consolazione – raccoglie un pareggio al 90′ e rende meno amaro il poco cinismo.
Lorenzo Di Caprio
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