Australian Open 2016, Day 5 – Game Over Italia
Terminata la quinta giornata del primo Slam dell’anno, gli Australian Open, e subito si nota una cosa nei tabelloni di singolare maschile e femminile: l’assenza di giocatori italiani. Ebbene si, con la sconfitta onorevole di Andreas Seppi per mano di Novak Djokovic, sono usciti tutti gli azzurri presenti. Un bilancio grigio se pensiamo all’abitudine generale degli ultimi anni di portare almeno uno o due azzurri alla seconda settimana di Slam, ma possiamo avere l’attenuante del sorteggio non propriamente fortunato, oltre alla “pochezza” del parco dei giocatori presenti dato il ritiro di Flavia Pennetta e la parabola discendente di Francesca Schiavone.
Partiamo dal tabellone maschile. Non si poteva chiedere molto a Paolo Lorenzi, eliminato con onore in 3 set da Grigor Dimitrov, e a Marco Cecchinato, inadatto sul veloce ma comunque capace di strappare un set all’esperto Nicolas Mahut. Ma da Fabio Fognini, testa di serie numero 20, era lecito aspettarsi molto di più che un deludente primo turno. Chiaramente ha pescato uno dei peggiori non teste di serie, quel Gilles Muller che sul veloce è pericolosissimo con un servizio devastante. E infatti i tie break gli sono stati fatali, ma ancora tante chance sprecate e un atteggiamento discutibile, ma questo ormai non è una novità. Peccato perchè Muller non si è poi dimostrato invulnerabile, dato che al turno successivo capitola di fronte al non irrestibile Millman. Peccato anche perchè era curioso vederlo in un terzo turno tutto da seguire con Bernard Tomic, idolo locale ma battibile: lo dimostra un buon Simone Bolelli, il quale, dopo aver battuto il rientrante Brian Baker anche lui a suon di tie break, è riuscito a strappargli un set e a giocarsela nonostante avesse chiari problemi alla schiena e quindi senza servizio e giocando a tutto braccio. Nonostante tutto, Bolelli esce con onore perdendo 75 al quarto, dimostrando come questo Tomic in condizioni normali fosse battibile. Il migliore dei nostri, quindi, rimane Andreas Seppi, testa di serie numero 28, che gli australiani ricordano bene per la splendida cavalcata del 2015 (battuto Federer prima dell’epica battaglia con Nick Kyrgios), al quale non si poteva chiedere di più di un terzo turno: infatti dopo aver battuto l’ostico Gabashvili e l’americano Kudla, cede con onore al numero 1 e campione uscente Novak Djokovic giocando un secondo e terzo set ai suoi livelli, avendo anche due set point nel tie break del terzo set. Un 61 75 76 che lascia spazio a qualche rimpianto, non solo per i set point ma quanto la sfortuna di essere stato nella parte del serbo, ancora ingiocabile: con un avversario più abbordabile come Berdych, Ferrer o Nishikori poteva essere di maggiore gradimento così come finire nella parte lasciata vuota dall’eliminazione di Nadal. Da qui deve ripartire per il proseguimento della stagione.
Nel campo femminile, dato il ritiro di Flavia Pennetta, l’assenza di Francesca Schiavone (costretta alle qualificazioni ed eliminata) e l’infortunio di Karin Knapp, c’erano soltanto tre esponenti al via. Sfortunatissima Camila Giorgi, prima esclusa dalle teste di serie, che pesca proprio la testa di serie n 1, quella Serena Williams alla prima partita dopo quel drammatico match con Roberta Vinci. Tanti dubbi su Serena, subito sciolti con la vittoria sulla nostra azzurra, che cede onorevolmente in entrambi i set, soprattutto se pensiamo a come sta proseguendo Serena, apparsa in una forma decente e capace di rullare le avversarie seppur non irrestibili. Questa è proprio sfortuna, tale elemento che fatichiamo ad associare in parte a Sara Errani, sconfitta al primo turno da Gasparyan, attualmente agli Ottavi, con dei presunti problemi fisici quando la partita ormai era compromessa. Peccato Sarita, in calo anche emotivo (dichiara di non divertirsi) perchè con l’eliminazione della Wozniacki si era aperto un tabellone interessante per un Ottavo con Serena. Tutte le speranze azzurre erano affidate quindi a Roberta Vinci, motivata e in ottima forma, sbrigando la pratica Paszek e Falconi senza problemi e con il tabellone spianato dall’uscita dell’ostica Stephens. Infatti al terzo turno con Ana-Lena Friedsam era partita a razzo (6-0 il primo set) prima di spegnersi improvvisamente e uscire, per certi versi clamorosamente, di scena. Questa è una occasione persa di fare punti per inseguire il sogno Top 10. Eravamo troppo abituati alle imprese delle nostre ragazze che un terzo turno e due primi turni sono risultati neri, soprattutto se pensiamo in ottica futura.
L’Australian Open però non è finito, si stiamo avvicinando alle fasi calde. Nella parte alta maschile pronostici rispettati con le teste di serie al loro posto ad eccezione di Cilic, superato da Bautista Agut. Più sorprendente il tabellone femminile dove comunque ci sono le favoritissime Serena Williams, Sharapova (bell’ottavo con la Bencic) e Radwanska. Gli idoli di casa sono aggrappati a Gavrilova nel femminile e Tomic nel maschile. Il bello deve ancora venire…