Promossi, bocciati e rimandati – GP Stati Uniti
Ecco, nelle nostre pagelle abbiamo cercato di mettere tutto il Gran Premio a stelle e strisce: le stelle dei grandi tra cui c’è Hamilton, inevitabilmente dopo la vittoria numero 50 in F1, e la striscia ancora negativa di errori Ferrari…
HAMILTON: 10. Si è fatto attendere, ci ha fatto penare, ma il 50° successo in F1 finalmente è arrivato, domenica non ce ne è stato per nessuno. Il Mondiale? La speranza lo tiene più aperto che mai!
RICCIARDO: 9. Era secondo, ma alla fine tra Red Bull e Mercedes l’ha spuntata Rosberg. Sul podio però ormai è di casa… Cheers!
ALONSO: 9. Altro che Klondike, a Austin lo spagnolo fa la sua corsa all’oro, ottenendo un quinto posto meritatissimo dopo i sorpassi spettacolo su Massa e Sainz. Tagliente, il samurai!
ROSBERG: 8.5. Si distrae un attimo ed ecco Hamilton che torna a fare l’Hamilton che tutti conosciamo. Per il Mondiale potrebbe accontentarsi di piazze d’onore, ma noi gli consigliamo di non abbassare -almeno per ora- la guardia.
RAIKKONEN: 8. Per tutto il week end si mostra più veloce del team mate e probabilmente la strategia diversa lo avrebbe anche premiato. Una bella gara, incolpevole per l’epilogo.
GROSJEAN: Quando la cenerentola Haas va a punti è sempre una gioia. E quando va a punti è sempre col francese!
VETTEL: 7. Subisce ancora il confronto con il finlandese, il giro veloce non è abbastanza per addolcire la pillola.
SAINZ: 7. Veloce, ma le sei gare precedenti non a punti dimostrano il bisogno di costanza, suo e della Toro Rosso.
MASSA: 7. Finalmente un GP sulle stesse note di quello di Bottas, ma forse per le sue ultime gare ci si aspettava di più.
KVYAT: 6. Festeggia il rinnovo del contratto con la Toro Rosso con una gara rocambolesca e ricca di errori. Se questo è il suo biglietto da visita per il 2017, non ci siamo!
FERRARI: 3. Capita di sbagliare. Succede a tutti ed è più facile che avvenga in un cambio gomme da 3 secondi, ma capita anche che i tifosi si stanchino di giustificare l’ennesimo errore. Tutta la squadra ci mette il massimo, ma non basta se manca l’attenzione.