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Promossi, bocciati e rimandati – GP Ungheria

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Ormai anche l’undicesimo appuntamento di questo Mondiale è alle spalle, ma mentre i camion del Circus sono già in cammino verso la Germania, come nostro solito riflettiamo sul week end appena concluso, su chi festeggia e su chi ha fatto la figura del salame -ungherese, era necessario specificarvelo?

HAMILTON: 10. Al via prende la testa della gara e al traguardo è in testa al campionato, per la prima volta quest’anno. Il Mondiale è ancora lungo, ma di certo lui non ha intenzione di mollare quel primo posto in classifica. Leader.

RAIKKONEN: 9. Corre con rabbia e cuore, recuperando da una 14ª posizione dovuta dall’ennesima strategia suicida della Ferrari. Passo gara come la gestione degli pneumatici: tutto perfetto. Avrebbe meritato di più, avrebbe ottenuto di più se fosse partito più avanti o se Verstappen sul finale fosse stato più corretto. Peccato.

RICCIARDO: 8. Torna il sorriso sul volto dell’australiano, di nuovo sul podio, di nuovo davanti il team mate. Terzo in classifica iridata: chi ci avrebbe scommesso a marzo?

ROSBERG: 7. Alla prima curva perde la leadership di GP e campionato, nonostante la furbata in qualifica. In Germania deve darsi una mossa, per evitare che Hamilton prenda subito il largo con il 4 titolo iridato…

ALONSO: 7. Porta a casa il massimo che poteva agguantare con una McLaren in (lenta) ripresa, fortunatamente ignorato dai guai tecnici che hanno afflitto Button. Ha fame, ma non ancora i denti giusti per mordere.

VETTEL: 7. Termina a sandwich tra le Red Bull, grazie alla strategia che gli fa sopravanzare Verstappen, ma incapace di impensierire Ricciardo: raccoglie le briciole.

SAINZ JR: 6.5. Ennesimo piazzamento a punti: regolare, in continua crescita come la Toro Rosso.

VERSTAPPEN: 5. Un’altra gara spettacolare dell’olandese, purtroppo ancora una volta all’insegna delle scorrettezze per non cedere la posizione. Non siamo in Formula 3!

MASSA: 3. Anonimo per tutto il week end: non a suo agio sabato, pluri-doppiato domenica. Poteva fare di più, infatti Bottas lo ha battuto, ancora una volta.

FIA: 2. Come direbbe René Ferretti in “Boris” la stesura di alcuni regolamenti, ma soprattutto l’applicare alcuni regolamenti è stato fatto un po’ alla ca**o di cane.

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Giusy Petrucci

Giusy Petrucci

Laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità alla IULM di Milano, ho due grandi passioni: la musica e il motorsport. Però sono stonata, allora lascio cantare i motori.

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