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Promossi, bocciati e rimandati – GP Messico

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Ventitré anni dopo, ecco di nuovo la Formula 1 in Messico. Un Gran Premio che ha assunto i tratti della festa: sul podio e sulle tribune, ovvio, perchè la gara tutto sommato è stata abbastanza noiosetta.

ROSBERG: 9. Con pole e vittoria risponde alle critiche piovutegli addosso dopo Austin, ma senza infamia nè lode. L’epilogo della gara era infatti noto già dopo la prima curva: Hamilton non avrebbe infastidito il compagno di squadra, per fare doppietta anche nella classifica mondiale. Magra consolazione.

HAMILTON: 8. Secondo al via e secondo al traguardo, che è un po’ il minimo richiesto se sei al volante di una freccia quale è la Mercedes di questo anno. Affronta la gara con un titolo in più e con molta aggressività in meno: si accontenta.

BOTTAS: 7.5. Bottas e risposta con Raikkonen dopo Sochi. Battuta scontata, meno scontata è stata l’entrata ai limiti del regolamento del finlandese della Williams sul ferrarista, giudicata regolare dalla commissione gara. Arriva sul gradino più alto del podio grazie al sorpasso al restart su Kvyat, alla potenza del motore Mercedes e a tanta, tanta cattiveria.

KVYAT: 7. Partenza strepitosa su Vettel, sempre in lotta per il podio e costantemente più veloce del compagno di squadra. Ormai è una certezza.

FORCE INDIA: 7. Il miglior team di media classifica: dopo una striscia di errori che sembrava non volere finire mai, Hulkenberg arriva 7°; Perez, l’idolo di casa, gestisce al meglio le gomme e giunge 8° con una rischiosissima strategia  a una sola sosta. Bravi.

MASSA: 6. Sei come la sua posizione alla bandiera a scacchi, che lascia molto insoddisfatti, visto il podio di Bottas, viste le Ferrari fuori dai giochi, vista la potenza del motore Mercedes. Ci aspettavamo di più, date la sua grinta e la sua esperienza. Peccato per lui, ringrazia la Red Bull.

FERRARI: 5. Metà gara senza neppure una Ferrari in pista non capitava dal 2009 e ben venga per Maranello se giornate storte come queste capitano ogni sei anni! La rimonta spettacolare di Raikkonen, partito dalle retrovie, è stata abortita dal contatto con Bottas e questo brucia molto, visto lo straordinario lavoro dei meccanici, con la doppia sostituzione cambio/motore. Vettel ha avuto la classica giornata no: non ha colpe nel contatto con Ricciardo che gli causa la foratura della gomma nel primo giro, ma commette due errori che non sono da lui: irriconoscibile.

MCLAREN: 3.  Button non prende parte alle qualifiche il sabato e resta fuori dai punti domenica, mentre la gara di Alonso finisce alla terza curva a causa di problemi al motore.Un Gran Premio-disastro, insomma, come l’intera stagione finora.

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Giusy Petrucci

Giusy Petrucci

Laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità alla IULM di Milano, ho due grandi passioni: la musica e il motorsport. Però sono stonata, allora lascio cantare i motori.

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