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RG|Garbine e Novak i migliori a Parigi, deludono invece tanti altri

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Si è concluso ieri, fortunatamente nei programmi, il Roland Garros più strano di sempre. Da un lato il maltempo che ha stravolto il programma per diversi giorni, dall’altro le sorprese che hanno stravolto invece i tabelloni, regalando scenari inaspettati e in alcuni casi anche piacevoli. E’ giunto il momento di dare i voti e ce ne saranno di molto bassi per alcuni da cui, problemi o no, ci aspettiamo sempre quel qualcosa in più.

garbine muguruza williams roland garros 2016

10 a Garbine Muguruza, la giovane spagnola realizza un sogno e lo fa battendo la numero uno. Sfrutta bene il
tabellone favorevole e in finale non concede nulla, anzi fa la partita come se avesse più esperienza della sua avversaria. Era già al numero 4 del ranking col primo slam in bacheca andrà considerata tra le favorite in tutti i tornei che seguiranno.

 

 

djokovic roland garros

9 a Novak Djokovic, il serbo alla fine ce l’ha fatta, la concorrenza non era molta, ma stavolta è stato bravo a non inciampare lungo il percorso. Non gli diamo il massimo perché tra le altre cose non è stato brillantissimo, ma è riuscito sempre a far girare la partita come voleva. In finale lo stesso, nonostante una partenza davvero a rallentatore pian piano e senza strafare è tornato davanti e ha chiuso. Se dovessimo dare un voto alla stagione o agli ultimi 12 mesi sarebbe sicuramente più alto, dovendo considerare solo lo slam parigino questo è un voto giusto.

8 a Dominic Thiem, il piccolo e genuino austriaco ha scalato ancora qualche gradino nel cuore dei tifosi e nel ranking. Con la semifinale raggiunta fa parte finalmente del ristretto club dei top10. Dom sfrutta alla grandissima il tabellone che accusa il forfait di Nadal, bravo e continuo lui a vincere contro tutti gli avversari a lui inferiori, quando in semifinale si trova davanti il futuro vincitore del torneo può ben poco, ma non era ancora il suo momento.

7 a Andy Murray, lo scozzese ha fatto il compitino. Era numero due, mancavano due dei FabFour, era stato l’unico a battere Nole sulla terra quest’anno e ha rispettato il pronostico, prima giungendo in finale, poi perdendo dal serbo regalando giusto quel minimo di emozione vincendo il primo set. Il sette lo raggiunge soltanto grazie all’eliminazione del campione uscente Wawrinka, Stan non era in versione ‘the man’, ma comunque Murray ha giocato una partita tatticamente perfetta, insomma quella che sarebbe servita anche in finale.

6 ai francesi, ogni anno arrivano gasati a mille, Jean Gachassin non si perde un match dei suoi, ma loro non riescono a vincere mai uno slam e soprattutto in quello di casa negli ultimi anni non sono nemmeno arrivati in finale. Detto questo però ci sono sempre, si dannano la vita, le provano tutte e in qualche modo riescono sempre a raggiungere la seconda settimana del torneo.

5 a Rafael Nadal, voto forse un po’ ingiusto per un atleta che si è dovuto ritirare per un problema fisico, ma è Rafael Nadal, il più forte terraiolo di sempre probabilmente e il nove volte trionfatore del Roland Garros. Però non giungere nemmeno alla seconda settimana per lui è pesante, deve farci riflettere il fatto che abbia deciso di non provare nemmeno a giocare, segno che l’infortunio è grave, per Nadal comunque resta uno slam insufficiente.

4 a Serena Williams, terzo slam fallito anche se solo per lei raggiungere una semifinale e due finali può essere considerato fallimento. Passeggia per tutto il torneo, cede un set alla Putintseva nel suo cammino immacolato sino alla finale, complice forse il maltempo più che l’avversaria. In finale però di fronte si trova una Garbine in stato di grazia, ma lei come già successo nei precedenti slam ci mette del suo e questo fa un bel po’ la differenza. Insicura e al tempo stesso impaziente, sembra stare in campo a tirare i colpi sperando di fare il punto, qualcosa non va e dipende solo da lei.

3 a Eurosport, ogni anno regala emozioni, il trio Lo Monaco-Panatta-Ocleppo, Mats Wilander e i suoi pronostici, ormai ci abbiamo fatto il callo e ci piacciono anche, ma rispondere al telefono durante la diretta? E l’audio non sincronizzato nei match più importanti ne vogliamo parlare? Si può sempre migliorare che sia da stimolo.

2 agli italiani, feste grandi a Roma, i nostri vengono presentati come campioni ai nostri di partenza, poi l’unica a passare un turno è Karin Knapp. C’è da riflettere e parecchio sul movimento azzurro, i campioni veri ce li hanno gli altri, noi abbiamo i buoni giocatori che però devono essere anche umili e provare a dare tutto in campo nonostante le giornate no.

1 all’organizzazione, essere costretti in ginocchio dal maltempo può capitare, a Wimbledon succede annualmente, ma la differenza viene a galla su come reagire all’imprevisto. E’ l’unico slam che non ha ancora dotato il suo campo centrale di un tetto, cosa aspettano? Nella prima settimana siamo d’accordo sarebbe servito a poco, ma nella seconda sarebbe stato fondamentale in caso di pioggia. Seconda critica, se il giorno prima hai sospeso ogni match causa pioggia, perché il giorno seguente visto che ti aspetti nuovamente pioggia, non fai giocare tutti i singolari su tutti i campi dalla mattina? Fortunatamente in vista delle semi maschili ragionano e le giocano in contemporanea su due campi, ci perderà lo spettacolo ma almeno hai fatto la scelta giusta.

0 a Roger Federer, il voto per lo svizzero non è proprio uno zero, ma una mancanza di voto che non possiamo esprimere. Certo per come si è gestito negli anni addirittura arrivare così malconcio prima di uno slam, tornei nel quale ha sempre dato il massimo, non è da lui. Evidentemente ha sottovalutato lui stesso il suo infortunio, andare a Roma per giocare partite ufficiali non è stata una scelta oculata, ha dovuto ritirarsi dal Roland Garros, Wimbledon è vicino e a rischio, le Olimpiadi anche.

Fuori contest: Ion Tiriac, personaggio che ami o odi, però vedere sempre i suoi baffoni in quell’angolo del Philippe Chatrier proprio dietro i giocatori, fa venire il sorriso.

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Simone Milioti

Simone Milioti

Vivo a Roma, ma sono nato in provincia di Messina dove ho concluso i miei studi nell'ambito della comunicazione. Il mio primo amore è stato Roger Federer, da lì in poi la mia passione si è allargata al ciclismo grazie al mio concittadino Vincenzo Nibali e ad altri sport. Le Olimpiadi per me sono un'orgia sportiva. Oltre a scrivere e dirigere LoSportOnline ho anche partecipato alla fondazione di Blog34 (piazza virtuale studentesca di Messina, di cui vado molto fiero) e collaborato con OkCalciomercato, curando la rubrica "The Italian Job".

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