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Il Post-It: Dan Carter e quella voglia matta di mondiale

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La prima semifinale della Rugby World Cup 2015 ha visto affrontarsi All Blacks e Springboks, non è stata la miglior partita per i neozelandesi che però alla fine degli ottanta minuti hanno raggiunto la finale con soli due punti di scarto(20-18). Merito soprattutto dei sudafricani che negli ultimi tempi ci hanno abituato a prestazioni altalenanti, vedi la sconfitta nel girone contro il Giappone e la solidissima partita giocata in semifinale che ha tenuto i campioni del mondo in carica sul filo del rasoio fino alla fine.

Non concentriamoci sulla partita in sé, ma su un avvenimento avvenuto a inizio secondo tempo, quando gli All Blacks si sono ritrovati in 14 dopo un’ingenuità di Kaino e sotto nel punteggio per 12-7. Cominciava già a cadere la pioggia e il pallone era scivoloso, per questo in una touche di attacco i neozelandesi conquistano male questo pallone che comunque arriva nelle mani del mediano di mischia Aron Smith che passa subito a Daniel Carter all’apertura. Il numero 10 non era nemmeno nella posizione più congeniale, ma una volta ricevuto questo pallone non ci ha pensato due volte: lo lascia cadere in avanti e lo calcia in mezzo ai pali. Drop a segno, svantaggio ridotto e morale che sale alle stelle.

Non penso sia un caso che sia stata proprio l’apertura 33enne a dare lo scossone al match. Non solo con quel drop e non solo perché è tra i veterani dei neozelandesi a questa spedizione mondiale. Lo scarto a fine match è minimo, solo due punti, una trasformazione e Carter su due mete segnate vicino alla bandierina ha piazzato chirurgicamente entrambi i calci di trasformazione e non è mai facile. Questa voglia matta di mondiale, questa marcia in più che forse Daniel ha più dei suoi compagni deriva dal fatto che lui il mondiale di quattro anni fa non l’ha vinto sul campo, perché si era infortunato nel girone, e lo si è capito subito che questa volta avrebbe voluto giocarselo fino in fondo e da protagonista.

In semifinale così è stato, riuscirà ad essere decisivo anche nell’atto conclusivo contro i Wallabies? Gli australiani quest’anno hanno soffiato il Championship ai neozelandesi battendoli proprio nel match conclusivo. Una settimana dopo però, in un test match, era arrivata la risposta che rimetteva gli All Blacks nuovamente nella posizione dei più forti. Sarà una finale comunque equilibrata quella che si giocherà sabato 31 ottobre alle 17:00 italiane.

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Simone Milioti

Simone Milioti

Vivo a Roma, ma sono nato in provincia di Messina dove ho concluso i miei studi nell'ambito della comunicazione. Il mio primo amore è stato Roger Federer, da lì in poi la mia passione si è allargata al ciclismo grazie al mio concittadino Vincenzo Nibali e ad altri sport. Le Olimpiadi per me sono un'orgia sportiva. Oltre a scrivere e dirigere LoSportOnline ho anche partecipato alla fondazione di Blog34 (piazza virtuale studentesca di Messina, di cui vado molto fiero) e collaborato con OkCalciomercato, curando la rubrica "The Italian Job".

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