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Il senso dell’operazione Stoner

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Soltanto qualche ora fa è stata presentata la nuova Ducati Desmosedici GP, il secondo prototipo firmato dall’Ing. Dall’Igna per conto della casa di Borgo Panigale. Ed è stata proprio in questa sede, alla vigilia del prossimo ed ultimo test invernale, che è stata rivolta una domanda piuttosto scontata ma altrettanto scomoda per il papà delle ultime Ducati MotoGP.

“Vedremo Stoner in gara alla prima gara in Qatar?”
“Improbabile.”

Ed è proprio la risposta secca, ma tutt’altro che esaustiva, che ha messo a molti più che un dubbio. Incalzato dai giornalisti Dall’Igna ha nicchiato sulle condizioni fisiche di Stoner, non giudicandolo pronto ad un week end di gara. Ma che senso ha non prendere una posizione netta, negando la presenza come wild card dell’australiano al primo Gp? Le ipotesi sono tante ma prima ancora di enumerarle è bene cercare di capire che cosa abbia intenzione di fare la Ducati con Stoner.

Il talento del pilota è fuori discussione ed è, infatti, risultato addirittura più veloce di Dovizioso e Iannone, nei primi test in Malesia. La moto con cui ha girato Stoner era però la GP15, nella sua ultima evoluzione e quindi tutt’altro che acerba come la GP16 che avevano a disposizione i piloti ufficiali. Ed anche questo è strano. E’ in genere il collaudatore che si sobbarca il lavoro di shake down della nuova moto e percorre i primi chilometri prima di affidarla agli ufficiali (cosa che ha fatto Michele Pirro), invece è accaduto l’inverso.

Le sue prestazioni hanno generato sicuramente imbarazzo come dimostra la sua assenza in pista a Philip Island, pista di casa dell’australiano, dove ha vinto le ultime sei edizioni che ha disputato. Sarebbe stato di sicuro veloce. Forse troppo. E allora vien da sè chiedersi che senso abbia avere un collaudatore da non poter far girare per non mettere eccessiva pressione ai piloti “titolari”.

Le possibilità sono molteplici. La probabilità che Dall’Igna voglia vedere il vero potenziale della sua creatura ingegneristica è alta. E per questo se un collaudatore dovesse girare più forte degli ufficiali, paleserebbe un problema umano sicuramente non tralasciabile. D’altro canto, uno come Stoner, per via della sua guida particolare, quasi unica, non può essere considerato l’uomo adatto, meticoloso e preciso che sa dare indicazioni ferree sulla strada da seguire per sviluppare una moto. Resta l’ultima possbilità, la meno entusiasmante, la più venale. Che Stoner sia semplicemente un ambasciatore pubblicitario messo su una moto ogni tanto per vendere gadget e cappellini. Ma di sicuro questo, se anche fosse, non gli è stato tradotto.

Tornando al quesito iniziale, sulla possibilità di rivedere Stoner in pista già al primo GP, il mistero avvolge la questione. La sensazione è che se Dall’Igna non fosse pienamente convinto dei risultati che i piloti ufficiali otterranno nei prossimi test proprio in Qatar, dove partirà la stagione 2016 del motomondiale il prossimo 20 marzo, l’australiano potrebbe essere schierato come stimolo agli ufficiali. Appuntamento in Qatar, per i test, col cronometro ovviamente.

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Jacopo Leopardi

Jacopo Leopardi

Jacopo Leopardi, riminese e studente in Ingegneria dell'Autoveicolo presso il Politecnico di Torino. Sono un grande appassionato di motori, seguo la MotoGP da anni e adoro scrivere.

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