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Caos Roma – Totti: “Sono a disposizione del mister”, Spalletti: “Voglio solo che la Roma faccia risultato…”

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Nonostante la strabordante vittoria all’Olimpico per 5-0 contro il Palermo, la Roma è finita nell’occhio del ciclone per il caso Totti-Spalletti.
Il caso è scoppiato dopo un’intervista che Francesco Totti ha fatto con la Rai, mandata poi in onda dal programma 90′ minuto dove ha spiegato: “Sono un tipo chiuso, ascolto e medito, e quando c’è da parlare parlo – ha detto Totti – È normale che per un giocatore come me dispiace stare in panchina ma l’ho messo in preventivo. Sono a disposizione del mister e pronto a giocare quando me lo chiede, ho dato tanto ed è normale che alla mia età si giochi meno. Vengo da un infortunio brutto, però ho recuperato benissimo ed è solo una decisione tecnica. Gestirmi meglio sarebbe un bene per tutti, più che altro si tratta di avere un po’ di rispetto, perché finire la carriera in questo modo è brutto”.
Per quanto riguarda l’incontro di Totti con Pallotta a marzo, spiega: “Io dirò la mia, lui la sua, sperando che tutti ne escano contenti. Mi aspetto correttezza, che mi dicano come stanno le cose e le loro intenzioni con me. Poi dirò la mia. Ognuno ha la libertà di dire e pensare quello che vuole. A 40 anni devo smettere? L’ultima parola spetta sempre a me. So quello che posso dare ancora e a giugno deciderò il mio futuro. Se farò il dirigente? Più in là sì, ma ancora non ho pensato cosa farò: posso fare l’allenatore, il secondo, tante altre cose, e spero di rimanere sempre nella Roma. È un mio sogno, l’ho sempre detto e ribadito, ma se le due strade non portano alla stessa via, vedremo…”
E’ stato questo sfogo del capitano giallorosso ad infiammare gli animi e far propendere Spalletti verso la non convocazione.

Luciano Spalletti si gode i tre punti e torna sulla vicenda che ha portato all’esclusione di Totti dal ritiro: “Certo che avrebbe giocato stasera, non è che vado a raccontare bugie in conferenza stampa… È successo che, in base a quello che era venuto fuori dalle sue dichiarazioni, dappertutto si parlava di questa situazione. Io il giorno prima li avevo pregati di mettere alle spalle la Champions e riordinare le idee per una gara che sembrava facile. Ho chiesto concentrazione, un aiuto. Poi viene fuori questa situazione che depista l’interesse della squadra, ci sono ruoli e devi avere a che fare con tutti e non un solo calciatore. Dovevo per forza mettere ordine alla reazione a caldo di Francesco. Perché è vero che lui è un grande campione e che merita rispetto, ma il rispetto lo devo anche a tutti gli altri, altrimenti quando uno vuole convoca una conferenza stampa e si mette a parlare, che modo è…Ho avvertito la società dopo che ho preso questa decisione – prosegue – c’è stato grande dispiacere, non volevo ma il mio ruolo è questo, dobbiamo dare dei segnali alla squadra, la società mi ha chiamato perché la situazione non andava e devo stare attento a quello che faccio, forse era un po’ nervoso e qualcosa ha detto. Quando è nervoso i missili gli partono… Mi dispiace, non voglio alcun duello con nessuno, voglio solo che la Roma faccia risultato”.
Per il rinnovo di Totti, ha spiegato: “Nella conferenza di presentazione dissi che non volevo entrare in questa situazione, deve decidere lui, io gli ho messo a disposizione qualsiasi ruolo. Vuoi essere come Giggs?, gli chiesi. Dietro la sua storia ci si può costruire tutto, lui può fare ogni ruolo, dentro questo ambiente ha un carisma unico, tutti seguiranno una traccia quando lo vorrà lui. Vuoi fare Nedved? Vuoi fare il calciatore? Ok, ma sappi che però io non ti regalo niente! Lui fa il giocatore? Va bene, ma io faccio l’allenatore. Noi abbiamo tanti giocatori in squadra, De Sanctis, Maicon, Salah, Keita, io devo mettere ordine perché sono stato chiamato per fare questo”.

In tutta questa vicenda i tifosi giallorossi sono divisi a metà.
C’è chi sostiene a prescindere Totti e attacca Spalletti, reo di aver cacciato da Trigoria il più grande calciatore della storia del club: “Il capitano ha ragione, il mister ha sbagliato a fargli fare quei 5 minuti con il Real Madrid, è stata una scelta inopportuna. E poi non si caccia da Trigoria una leggenda“. All’opposto, però, è diffusa l’opinione di chi ritiene colpevole Totti. I modi, i tempi e i contenuti dello sfogo del capitano non sono piaciuti a molti tifosi: “Non era questo il momento di parlare, non mi è piaciuto” o ancora: “Il suo sfogo è una mancanza di rispetto verso noi tifosi, l’ho vissuto come un tradimento“.
I cori allo stadio per la partita contro il Palermo erano tutti per il capitano, qualche fischio per l’allenatore.

Ecco le reazioni dei tifosi attraverso i social, tra cui anche il cantante del gruppo “Il Volo”:

 

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Maria Luisa Cozzolino

Vivo a Messina, ho 22 anni e sono diplomata in ragioneria. Amo il calcio, ma la mia passione è l'Inter, i miei idoli sono Zanetti, Milito e Facchetti. "Essere nerazzurri è un traguardo, un segno di eccellenza. Vi chiedo di urlare forza Inter con passione, ma senza rabbia" cit Giacinto Facchetti.

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